Offerte terminate - Aprile 2014

Notability

Ginger Labs

Costo iniziale : €2,69

Download:  QUI


Scrivere a mano, prendere appunti e fare schizzi sull'iPad con piacevoli penne al gel ed evidenziatori.
L'iPad diventa foglio di carta e il nostro dito una penna: con Notability riconquistiamo il piacere di scrivere e schizzare a mano libera, su un supporto digitale.
Sviluppata da Ginger Labs , l'app si propone come ambiente per prendere appunti e creare note, ex novo o su documenti esistenti (PDF o documenti Office), affiancando all'ottimo set di strumenti per scrivere anche la possibilità di registrare audio ed inserire immagini e testo.

L'app permette di digitare del testo, evidenziare o usare la matita scegliendo tra vari colori, dimensioni e tipo di tratto. È proprio con il segno dinamico che Notability dà il meglio di sè, producendo una linea che si assottiglia nel prendere velocità, scorrendo piacevolmente come una penna al gel, senza scatti nè ritardi.
A questo ottimo strumento sono abbinati un poggiapalmo, ovvero un'area regolabile su cui appoggiare la mano senza creare interferenze sullo schermo multi-touch, e una lente d'ingrandimento pensata apposta per scrivere. Oltre a fornirci un'area in cui fare un gesto più ampio e meglio controllabile, questa si muove automaticamente seguendo la nostra scrittura, avanzando sul rigo e andando a capo. In questo modo potremo scrivere bene e in maniera naturale, anche ad una discreta velocità, ottenendo risultati leggibili anche solo con il dito. Tasti per cambiare strumento, annullare, andare avanti e indietro a mano sono sempre a portata di mano.
Notability non è certo l'unica app ad avere queste caratteristiche, ma ci è sembrata una di quelle con l'implementazione migliore.
Oltre a prendere appunti passando velocemente da scrittura a disegno, possiamo inserire immagini prese dalla Libreria dell'iPad, foto scattate al momento, screenshot di pagine web visitate direttamente all'interno dell'app, figure geometriche e riquadri.
Mentre prendiamo appunti possiamo anche registrare l'audio, cosa particolarmente utile durante una lezione o una riunione, ma l'audio non è ben sincronizzato con gli appunti (altre app lo fanno meglio, ad esempio AudioNota ).
La struttura del documento può essere modificata spostando le pagine, eliminandole e inserendone di bianche. Per facilitare la consultazione, possiamo creare una nostra lista di preferiti come pure effettuare ricerche (ma solo all'interno di testo vero e proprio).
I nostri documenti possono essere categorizzati per argomento e salvati anche online su Dropbox, Box e Google Drive. Attraverso quest'ultimo l'app è anche in grado di importare i contenuti di altri tipi di documento quali DOC, PPT e XLS di Microsoft Office.
Per condividerle con altre app e altre persone, le note possono essere esportate in PDF, RTF se si tratta di testo, e anche con audio accluso come file .m4a
Recensione a cura di Nicola D'Agostino

 

Versione Universale

 

GAMEBOX 1

Triniti Interactive Limited

Costo iniziale : Gratis con acquisti In-App

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Se siete dei giocatori casual incalliti, avete troppi titoli da giocare e magari siete indecisi su quali caricare sul vostro device prima di partire per le vacanze o per trascorrere qualche breve pausa di relax, allora probabilmente Gamebox potrà fare al caso vostro.

Una raccolta di ben 40 titoli, alcuni più complessi e curati altri un pò meno ma tutti caratterizzati da una giocabilità immediata e senza troppi preamboli.

Si spazia in tutti i generi, dagli arcade puri, a quelli più simulativi; running game, endless game, puzzle, strategia e molti altri.

Una raccolta che riesce a soddisfare tutti i palati, un'unico file dove accedere al vostro gioco preferito tramite un semplice menù visuale.

Non fatevi trarre in inganno dal grande numero di titoli e dalla regola che questo sia una scusa per riunire un'accozzaglia di titoli di scarso interesse.

Alcuni titoli presenti sono anche in vendita singolarmente e alcuni di questi anche con un buon riscontro della critica e dei compratori.

per citarne qualcuno, Chick (un clone quasi perfetto di Lemmings), iSniper 3D, AC-130, e alcuni titoli più snelli come Sudoku, Trova le Differenze e qualche classico Match-3.

Una raccolta che merita certamente di essere provata e che riserverà sicuramente piacevoli sorprese.

 

Versione iPhone

  

ROB n ROLL

Alegrium

Costo iniziale : Gratis con acquisti In-App

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Rob n Roll è un divertente puzzle arcade completamente ed unicamente basato sullo sfruttamento degli accelerometri del nostro device, o in gergo tilt-based. Schermate statiche con visuale dall'alto ma in real time 3D che ruotano e che permettono il movimento della nostra camera virtuale intenta a seguire il nostro coraggioso eroe.

Si dovrà far scorrere un topolino avvolto in una sfera (e questo ricorda molto da vicino Monkey Ball) lungo le stanze di una casa e raccogliere tutti i pezzetti di formaggio sparsi sul pavimento, per poi ritornare sano e salvo nella propria tana.

Gli stage si presentano come dei mini labirinti, formati da mobili, pareti, ed altro e saranno pattugliati da diverse tipologie di gatti.

Ci saranno quelli "distratti" che dormiranno o che cammineranno tranquillamente, per evitarli o per non insospettirli basterà non entrare nel loro raggio visivo, in altri livelli invece troveremo dei gatti neri cacciatori che si accorgeranno subito della nostra presenza e dovremo perciò essere veloci nella raccolta del formaggio per poi rientrare nella nostra tana in sicurezza.

I primi livelli sono molto semplici ma molto presto si complicheranno con l'aggiunta di passaggi obbligati e un numero crescente di felini.

Potremo trovare dei power-up nel livello che ci aiuteranno nel compito, dinamite da indossare per stordire temporaneamente i nostri avversari, scatole per nascondersi in perfetto stile Metal Gear ed altri aiuti.

Il perfet score si raggiunge raccogliendo tutto il formaggio e la scatola di biscotti che apparirà a fine stage.

Un gioco semplice e adatto a tutte le tipologie di giocatori, anche ai più giovani.

Caratterizzato da una grafica molto vivace e colorata e buffe scene d'intermezzo.

 

Versione Universale

  

KingHunt

Mountain Sheep

Costo iniziale : €2,69

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Mountain Sheep, autore di titoli rinomati come Bike Baron, ha appena rilasciato in App Store un nuovo titolo. Si tratta, precisamente di uno slice game, in cui occorre tagliare tutto cià che appare a schermo. Intitolato KingHunt, le meccaniche di gioco strizzano l’occhio a Fruit Ninja, anche se rimodernano un po’ il concetto di gioco introdotto su iOS da Halfbrick.
Anche se da un titolo del genere non ci si aspetterebbe una trama ben precisa, KingHunt parte da premesse originali e stravaganti.

Il male ha invaso l’isola di Cuore, un tempo luogo meraviglioso, ora in rovina. In queste lande, adesso, si trova il Re Muffin e i suoi principi a sud, il Conte Formaggio a ovest, l’Imperatore Tato ha piazzato il suo forte a est e il Duca Ghiacciato governa a nord. Inoltre, il Re Dinosauro, ha sistemato la sua tana in cima al Vulcano Infernale. La gente prega affinché arrivi un salvatore. E’ qui, che il giocatore farà la sua apparizione, con il compito di riportare la pace nel regno.
Per farlo sarà necessario affettare e tagliare in due tutti i nemici che vengono lanciati sullo schermo, un po’ come accadeva in Fruit Ninja. Sarà sufficiente far scorrere il dito verso destra e sinistra per effettuare tagli netti e precisi. Ovviamente, non mancano le combo, potendo affettare più elementi con un unico taglio. Presenti anche molteplici power up, come congelamento, esplosivi a catena, e sciami meteorici, grazie ai quali sarà possibile liberare l’area di gioco in fretta e con tutta facilità.
KingHunt spicca, anzitutto, per la mole di nemici che ci troveremo ad affrontare, oltre 200 di diversa tipologia. Ma non è tutto. Sempre in tema di numeri, il gioco annovera 12 mondi diversi in cui affrontare i nemici e reclamare indietro la pace, ormai sottratta dal dominio di Kingmaker. In più sono presenti 100 gingilli magici da raccogliere, 110 sfide e 76 obiettivi da sbloccare attraverso il supporto Game Center.
KingHunt , definito dallo stesso team di sviluppo, come uno slice game di prossima generazione, gira a 60 fotogrammi al secondo, fornendo agli utenti un’azione di gioco veloce e senza il minimo lag. Inoltre, una fisica avanzata mostra tagli netti e reali, che determineranno una diversa parabola per ogni nemico abbattuto. Insomma, lo stesso team di sviluppo tiene a precisare che KingHunt non è assolutamente un semplice clone di Fruit Ninja.

 

Versione Universale

 

continue?9876543210

starvingeyes

Costo iniziale : €3,59

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Se "i videogiochi sono una forma d'arte", allora bisogna essere preparati anche a trovarsi di fronte ad esperienze che non hanno come obiettivo quello di divertire o d'intrattenere, bensì quello di proporre la visione più intima e personale "dell'artista". Continue?9876543210 è forse uno degli esempi più lampanti di tutto ciò: un titolo ostico, per certi versi incomprensibile, tanto scarno da risultare ridotto all'osso e dotato di un gameplay che non tenta nemmeno di competere con gli standard delle produzioni attuali, anche quelle meno ambiziose. Un titolo che però stimola la riflessione, per quanto in modo molto criptico, e vuole evocare emozioni e stati d'animo attraverso una narrazione mai troppo esplicita ma sempre accennata e sottile.

Per questa sua natura così particolare (a partire dallo stesso titolo), Continue?9876543210 è un videogioco difficile, se non impossibile, da "giudicare". A seconda delle sensibilità di ognuno potrà sembrare un capolavoro o un totale spreco di tempo e di codice, esattamente come un dipinto o una raccolta di poesie. Anticipo dunque che il voto che campeggia in fondo a queste righe è un "6 politico", e più che a giudicare questo titolo mi accingo a descriverlo, così che ognuno possa stabilire se un'esperienza del genere possa o meno fare per lui.
In Continue?9876543210 interpretiamo un personaggio del mondo dei videogiochi che ha avuto la sventura di morire, e si ritrova ora intrappolato in una sorta di limbo digitale, una nicchia di memoria volatile in cui tutti i personaggi morti attendono di essere definitivamente cancellati e dunque andare persi per sempre. Noi, però, rifiuteremo di andare ciecamente incontro a questo triste destino e tenteremo in ogni modo di sopravvivere. Ma come?
Il mondo di gioco è composto da circa una dozzina di aree, riprodotte in modo casuale nel corso di ogni partita. Ogni area avrà un tema diverso e ci proporrà obiettivi particolari: potremo ad esempio trovarci in un campo di grano a rincorrere gli spaventapasseri, oppure in una prigione in cui dovremo parlare coi numerosi detenuti. Ognuna di queste fasi è scandita da un timer diviso in blocchi da circa un minuto e allo scadere di ogni blocco di tempo dovremo affrontare una rapida sequenza di combattimento, anch'essa casuale e dallo stile differente: ci sono brevi sezioni a scorrimento orizzontale, altre in stile "Space Invaders" e così via.
Oltre a sopravvivere a queste sfide, il nostro obiettivo sarà quello di portare a termine semplici obiettivi e parlare con i personaggi che popolano questo misterioso mondo per ottenere due risorse principali: fulmini e preghiere. I primi servono a distruggere le barriere che ostruiscono la strada verso il livello successivo, le seconde invece erigeranno degli speciali ripari nei quali dovremo nasconderci ogni volta che il "programma di cancellazione" verrà eseguito. Trovarsi sprovvisti di rifugi quando questo avviene porta, sostanzialmente, al game over.
Le meccaniche di gioco sono dunque decisamente originali, oltre che caotiche e imprevedibili. Ma più che un fine sono un semplice mezzo per guidarci verso quello che veramente conta in questo titolo: l'esperienza, una sorta di viaggio all'interno della coscienza dell'autore.
I dialoghi sono talmente surreali da risultare a malapena comprensibili, ma l'atmosfera generale è senz'altro molto evocativa.
Ognuna di queste aree è infatti disseminata di messaggi esistenziali, riflessioni che sembrano collegate direttamente alla vita personale dell'autore (considerazioni sui valori dell'amicizia, eccetera) e altre suggestioni di questo tipo, che ci vengono presentate sotto forma di scarni dialoghi con i personaggi oppure come messaggi di introduzione e altro ancora.
Il tutto in uno stile costantemente surreale, che potremmo riassumere come una sorta di crossover tra l'atmosfera di un Killer 7 e l'aspetto estetico di uno Sword & Sworcery. Se questo tipo di approccio estetico e filosofico v'intriga, Continue?9876543210 è sicuramente un'esperienza da raccomandare, che potrà avvolgervi per una lunga nottata di esplorazione e meditazione digitale.
Se invece dobbiamo pensare a questo titolo come a un videogame in senso più tradizionale, allora diventa impossibile non notare le sue numerose carenze, a partire da un livello d'interazione veramente scarso. Il sistema di controllo è minimale e i movimenti del personaggio su schermo sono sgraziati a dir poco: nelle sequenze di combattimento a scrolling orizzontale si riesce a malapena a controllare il nostro avatar digitale.
Personalmente ho faticato ad empatizzare con il messaggio proposto da Continue?9876543210 (ammesso che vi si possa trovare una coerenza di fondo), e ho l'impressione che lo stile così personale e criptico renda difficile la possibilità d'immedesimarsi in quella che, a tutti gli effetti, è la rappresentazione digitale della coscienza di uno sconosciuto. Non ho dubbi però sul fatto che una percentuale magari piccola di giocatori possa trovare questo titolo estremamente interessante, in quanto realmente mosso da quello "spirito artistico" che così tanto, e molto spesso a sproposito, si evoca nel mondo dei videogiochi.

 

Versione Universale

 

Horn™

Phosphor Games Studio, LLC

Costo iniziale : €5,99

Download:  QUI


Da quando la piattaforma iOS ha mostrato le proprie potenzialità in ambito tecnico, nella fattispecie con l'avvento dell'Unreal Engine, abbiamo assistito allo sviluppo di titoli più "impegnati" rispetto alla tradizione dei mobile game. Ciò a cui gli sviluppatori più talentuosi in genere ambiscono: superare i limiti dell'hardware operando magari in modo alternativo, percorrere strade mai battute prima, avere il coraggio (e la forza, grazie al sostanziale contributo di Zynga in qualità di publisher) di portare su App Store un action adventure vero e proprio, supportato da una trama, un design e finanche un sonoro capaci di superare le aspettative di chiunque.

Ho provato Horn per alcune ore e non ho raggiunto che il 40% di completamento della storia, il che già dice molto sulla cifra di questa produzione. La cosa divertente è che, una volta immerso nell'ottima atmosfera del gioco, temevo di rimanere deluso dalla durata dello stesso, pensando che il primo scenario (il villaggio di Cuthbert) fosse alla fine l'unico disponibile e che la storia si interrompesse bruscamente dopo il suo superamento. Nulla di più falso: il viaggio di Horn continua verso un'altra location e poi un'altra ancora, alla ricerca della fonte di una maledizione che ha trasformato persone e animali in Pygon, ovvero in creature di pietra dall'indole ostile. Lo stesso protagonista del gioco, uno scaltro apprendista fabbro, si era trasformato in un Pygon ed è tornato normale per puro caso, dopo essersi punto con un cristallo composto dalla stessa materia che muove questi mostri. Da lì la sua idea: ridurre il cristallo in polvere e mischiarla con il ferro per forgiare delle armi capaci di ferirli.
La cura realizzativa di Horn è assoluta, e da questo punto di vista si può tranquillamente parlare del titolo più impressionante mai realizzato per i dispositivi iOS. Se avete un iPad a disposizione, vi suggeriamo caldamente di godervi l'esperienza sull'ampio schermo del tablet Apple. La trama del gioco si ispira ad antiche leggende britanniche e viene raccontata con i giusti tempi, un'ottima direzione e un eccellente parlato in inglese (sottotitolato in italiano), anche questo fra i migliori che si siano mai sentiti in ambito mobile. L'unica cosa che lascia un pò perplessi all'inizio è il sistema di controllo, che non presenta il tradizionale stick virtuale per il movimento del personaggio, bensì ci chiede di toccare sullo schermo il punto verso cui vogliamo spostarci. Non si tratta di una limitazione tecnica, in quanto siamo liberi in qualsiasi momento di muovere con le dita la visuale, anche durante il tragitto da un luogo all'altro, bensì di una scelta di design a cui è possibile abituarsi abbastanza rapidamente, ma che in ogni caso può essere discutibile. Il sistema del tocco vale anche quando Horn deve arrampicarsi su di un muro, saltare da una piattaforma all'altra oppure attraversare un passaggio stretto in bilico. Non si può certo dire che non funzioni, ma al tempo stesso dava luogo alla generazione di almeno un paio di bug abbastanza gravi e a cui Phosphor Games ha già posto rimedio con un aggiornamento. All'interno degli scenari sono disseminati dei cristalli che svolgono il ruolo di valuta virtuale quando vogliamo utilizzare il sistema di crafting per la creazione e il potenziamento delle armi, nonché malefici Pygon da affrontare in duelli che ricordano quelli di Infinity Blade, pur facendo leva su elementi come lo scarto laterale e l'individuazione del "punto debole" del nemico, la cui corazza di roccia si fracassa sotto i colpi che "disegniamo" sul touch screen. Ogni avversario battuto si traduce in una "pietra" da usare insieme ai cristalli per completare i propri acquisti, e che volendo possiamo procurarci anche tramite in-app purchase. Nonostante i limiti del sistema di controllo, l'esplorazione si rivela sempre piuttosto piacevole e trovano spazio anche una manciata di semplici enigmi. Il fascino dell'esperienza viene comunque trasmesso per lo più dal comparto tecnico, che sui dispositivi iOS di precedente generazione sembra dare qualche problema di sporadici rallentamenti che comunque non inficiano la fruibilità, ma che sui nuovi device vanta una qualità straordinaria, solo lievemente offuscata da qualche texture meno definita delle altre e da uno stuttering avvertibile quando si passa da una scena all'altra.
Sarebbe forse eccessivo definire Horn un capolavoro, ma in mancanza di termini alternativi si può adottare tranquillamente questa definizione. Del resto bisogna tenere conto della piattaforma di riferimento, e su App Store non c'è nulla che si avvicini al nuovo titolo di Phosphor Games: un action adventure "vero", dotato di una grande atmosfera, di una trama coinvolgente (seppure si poteva puntare di più sui divertenti dialoghi fra il protagonista e la "testa" che lo accompagna), di una struttura solida e di uno spessore non indifferente. Il sistema di controllo appare immediato, anche se era preferibile una soluzione più tradizionale, mentre sul fronte tecnico c'è davvero poco da eccepire, visto lo straordinario lavoro effettuato. Assolutamente da acquistare, anche solo per capire di cosa sia attualmente capace il mobile gaming su piattaforma iOS.

 

Versione Universale

 

Atomic+

Ahmed Khalifa

Costo iniziale : €1,79

Download:  QUI


Descrivere il gameplay di Atomic+ è davvero difficile. Lo sviluppatore dichiara nella scheda iTunes, di essersi ispirato a Super Hexagon e Super Crate Box, ma in realtà il gameplay di Atomic+ non ha nulla a che vedere con i menzionati prodotti. Si può parlare di un arcade game dal design davvero minimale, nel quale l’utente dovrà allargare e restringere una circonferenza per permettere ad un piccolo cerchio di impattare con quadrati disposti lungo una circonferenza. Si tratta di un titolo da giocare con un solo dito, dalla natura endless. Infatti, lo scopo del gioco è quello di resistere il più a lungo possibile, cercando di evitare i proiettili bianchi che verranno sparati dal centro del cerchio.

Atomic+ offre tre diverse tipologie di controllo, che modificano leggermente l’esperienza di gioco. Con la prima opzione di controllo, mantenendo la pressione del dito sullo schermo il giocatore andrà ad allargare una circonferenza, attorno alla quale gravità un piccolo cerchio. Al contrario, rilasciando la pressione del dito, la circonferenza andrà a restringersi. In questo modo si dovranno raccogliere i quadrati che di tanto in tanto appaiono all’interno dell’area di gioco. Altre opzioni di controllo, invece, permettono di avere un controllo completo sulla circonferenza, che andrà ad allargarsi o restringersi in modo non automatico, ma solo alla pressione del dito sulla parte destra o sinistra dello schermo.
La difficoltà è data dalla presenza di proiettili che fuoriescono dal centro del cerchio, che naturalmente il giocatore dovrà cercare di evitare a tutti i costi. Sulla parte bassa dello schermo, infatti, appare una barra del danno, che andrà a riempirsi ogni qual volta i proiettili impatteranno contro il cerchio. Fortunatamente il danno va a diminuire dopo aver raccolto i quadrati. Invece, scegliendo un livello di sfida più avanzato, ci si accorgerà che la barra del danno andrà a riempirsi automaticamente anche senza essere colpiti, così che sarà necessario raccogliere con più frequenza i quadrati a schermo per allontanare il game over.
Atomic+ impone un ritmo davvero frenetico, dato che l’utente non potrà permettersi di distogliere lo sguardo dallo schermo nemmeno per un secondo. La grafica di gioco si adatta perfettamente alla moda del minimalismo imposto da Apple con iOs 7 e tutti gli elementi a schermo sono rappresentati soltanto da linee, curve e forme geometriche appena appena accennate.

 

Versione Universale

 

Twin Moons (Full)

G5 Entertainment

Costo iniziale : €4,49/5,99

Download:  [ iPhone ] [ iPad ]


Protagonista di quest’avventura dai risvolti inquietanti è Jack, ricercatore che in seguito a un incidente stradale si ritrova privo di memoria nei pressi di un istituto in rovina. La sensazione di incertezza delle prime fasi è acuita dalla solitudine del protagonista, costretto ad affidarsi a ingannevoli flashback per cercare di ricostruire la sua identità e il suo passato. Una donna tenta di parlarci mentre attraversiamo una nuova area: la conosciamo realmente? Sarà uno spirito benevolo? Possiamo davvero fidarci della nostra immaginazione? Le condizioni in cui versa l’istituto Twin Moons, poi, alimentano i nostri sospetti: statue distrutte, massi che ostruiscono il passaggio, corpi abbandonati in mezzo a giardini in cui la vegetazione, priva di cure, ha da tempo riconquistato quel che le era stato tolto.

L’atmosfera c’è tutta e le musiche, a tratti quasi impercettibili, a tratti incalzanti, riescono ad accompagnarci con discrezione alla scoperta dei misteri dell’istituto Twin Moons. D'altronde, un vecchio maniero in cui quasi ogni porta è bloccata da strani meccanismi qualche scheletro nell'armadio deve pur averlo! La storia è raccontata con i ritmi giusti e riesce a centellinare per buona parte dell'avventura le informazioni in modo da alimentare in chi gioca il senso di mistero. E quando più avanti avviene la svolta soprannaturale, uno dei momenti cruciali in questo genere di storie, la trama riesce a rimanere interessante per via delle dinamiche sentimentali che si intersecano con quelle occulte.
Le ambientazioni sono ben definite e sufficientemente riconoscibili sia su iPad che su iPhone, sebbene esplorare gli scenari alla ricerca di oggetti, meccanica principale di Twin Moons, risulta complessivamente più agevole sulla versione HD per iPad.
Dal punto di vista del gameplay Twin Moons è molto semplice: il giocatore deve visitare decine di scenari alla ricerca di oggetti da combinare per risolvere alcuni puzzle che gli permettono di sbloccare nuove aree. In ogni ambientazione possiamo “tappare” ovunque sullo schermo alla ricerca di punti di interesse, solitamente puzzle, oggetti o documenti importanti. Tutto quello che raccogliamo finisce nell’inventario e va utilizzato singolarmente o combinato con altri oggetti per risolvere alcuni enigmi. Alcune soluzioni sono intuitive, per esempio una scala da utilizzare per salire su un albero, altre molto meno, e andando avanti nel gioco le combinazioni richieste saranno sempre più complicate. Quando poi il numero di aree sbloccate inizia a diventare rilevante, cercare di ricordarsi in quale livello un determinato oggetto potrebbe essere utile diventa un'impresa quasi titanica.
Lo stesso discorso vale per i minigiochi: i primi sono abbastanza facili ma andando avanti alcuni puzzle ci hanno dato parecchio filo da torcere. Tuttavia, consci del pericolo di lasciare il giocatore senza risposte per via dell’impossibilità di proseguire nel gioco, gli sviluppatori hanno implementato un ottimo sistema di aiuti che agisce su tutti i livelli. I puristi probabilmente non apprezzeranno, ma non poter ricostruire la storia di Twin Moons dopo alcune rivelazioni per via di un mini gioco ostico o a causa di un bullone nascosto in un cespuglio di uno dei circa cinquanta livelli disponibili sarebbe stata un’esperienza eccessivamente frustrante e Cateia Games ne ha tenuto conto in sede di design.
Oltre all’inventario, l’interfaccia include un diario dove il protagonista annota gli eventi salienti e i documenti trovati, il pulsante aiuto e una mappa, che permette di spostarsi istantaneamente in una qualsiasi delle ambientazioni già sbloccate. I tempi di caricamento sono pressochè nulli e considerato il costante backtracking che il gioco richiede, il sistema risulta quanto mai utile. Inoltre, ai livelli di difficoltà arcade ed avventura, sulla mappa compare un punto esclamativo che guida il giocatore verso l'obiettivo più prossimo. Per di più a livello arcade una scintilla fornisce ulteriore aiuto mostrandoci l’elemento dello scenario che necessita della nostra attenzione. In modalità sfida invece queste agevolazioni, che a dir il vero permettono di godere la storia ma semplificano eccessivamente l’avventura, non sono presenti.
Concludendo, pur non brillando particolarmente per la sua originalità, nè nel gameplay nè nella storia, Twin Moons risulta ben confezionato, adatto sia ai giocatori casual che a quelli esperti.

 

Versione iPhone e HD iPad

 

Warhammer Quest

Rodeo Games

Costo iniziale : €4,49

Download:  QUI


L'universo di Warhammer debutta sui dispositivi iOS con uno strategico a turni ricco di elementi RPG e dotato di una componente narrativa gradevolissima, in linea con le produzioni cartacee che hanno reso celebre il franchise di Games Workshop. A realizzarlo sono gli inglesi di Rodeo Games, che fanno il salto di qualità dedicandosi a una licenza famosa dopo i due episodi di Hunters, uno strategico a turni la cui struttura viene in questo caso "permutata", sostituendo mercenari futuristici armati di fucili con guerrieri, nani, maghi ed elfi che brandiscono pesanti martelli da guerra, spade magiche, asce bipenne e bastoni mistici.

Chi ha già avuto modo di apprezzare il lavoro di questo team di sviluppo non avrà dunque problemi a confrontarsi con un sistema di controllo touch piuttosto semplice e intuitivo, che ci consente di muovere e/o attaccare con le nostre unità durante un turno per poi cedere l'iniziativa alle truppe nemiche; il tutto all'interno di numerose quest (stiamo parlando di oltre venti ore di gameplay) che si sbloccano man mano sulla mappa, mentre il nostro team si sposta da un villaggio all'altro in cerca di avventure, e che si svolgono nel buio di dungeon pieni di creature ostili e potenti: dai ragni giganti ai pipistrelli, dai topi agli orchi, passando per enormi troll e avversari ancora più scaltri e potenti.
I quattro personaggi inizialmente a nostra disposizione in Warhammer Quest sono un predone, un nano, un elfo e un mago grigio. Come da tradizione, ognuno di loro può equipaggiare solo oggetti pensati per la classe di appartenenza, e in ogni città visitata un ricco mercato consente di acquistare appunto questo genere di armi o armature, nonché vendere ciò che invece non ci serve più. In tale frangente, purtroppo, non si notano particolari passi in avanti rispetto a quanto fatto da Rodeo Games con Hunters, anzi ci si imbatte nei medesimi problemi: all'atto di comprare un'arma non è infatti possibile visualizzare contestualmente il nostro equipaggiamento per capire se quello che stiamo per prendere sia uno strumento più efficace di ciò di cui disponiamo. Il pur interessante espediente di inclinare l'iPhone in verticale per gestire in modo diretto gli oggetti, dunque, lascia un po' il tempo che trova e non riesce a migliorare un aspetto comunque importante dell'esperienza. Un altro elemento di pregio di questa produzione, ma ugualmente "problematico", è rappresentato dalla componente narrativa. Rifacendosi alla natura stessa di Warhammer, le storie su cui si basano le varie quest sono molto gradevoli da leggere, ma la scelta di un font microscopico rende onestamente ardua tale operazione. A ciò bisogna inoltre aggiungere qualche problema tecnico di gioventù, come sporadici crash durante l'azione di gioco che sicuramente non è un bel biglietto da visita. Questa versione ha avuto comunque decisi e mirati fix atti proprio a scongiurare i problemi che affliggevano la prima release con buoni risultati, sebbene qualcosa rimanga ancora soprattutto sui device più vecchi. Per fortuna c'è molto di cui essere contenti: la già citata corposità della campagna; la presenza di numerosissimi oggetti fra armi, armature, pozioni, anelli e pergamene; un impianto di gioco non originale (è praticamente lo stesso di Hunters) ma efficace e ricco di spessore strategico; un comparto tecnico che, nei limiti della visuale dall'alto (che non aiuta per niente in termini di spettacolarità, anzi), sa farsi valere.
Il debutto di Warhammer sui dispositivi iOS non poteva essere affidato a mani migliori, se l'obiettivo era quello di realizzare uno strategico con elementi RPG capace di catturare l'atmosfera della licenza Games Workshop e proporre una serie di quest coinvolgenti, ben supportate dal punto di vista narrativo e dal gameplay solido. La struttura su cui si basavano i due episodi di Hunters si rivela sufficientemente duttile da consentire il sostanziale cambio di ambientazione senza particolari problemi, ma bisogna dire che gli sviluppatori non hanno ancora imparato a gestire al meglio alcuni aspetti dell'interfaccia: in particolare andava usato un carattere di dimensioni maggiori per i testi a schermo, che in questo modo su iPhone diventano quasi illeggibili tanto sono piccoli. Al di là di queste mancanze, Warhammer Quest si pone senza dubbio come un acquisto obbligato per i fan del franchise.

 

Versione Universale

 

Gravity.Duck

Ravenous Games Inc.

Costo iniziale : €0,89

Download:  QUI


Il filone dei titoli con grafica e stile 8-bit sembra inarrestabile e lo Store Apple si arrichisce con questo ennesimo titolo, ad opera di Ravenous Games che ci presenta il porting ufficiale tratto dalla famosa versione flash presente sulla rete.

Lo stile grafico è come sempre molto soggettivo ma oramai è chiaro che questi titoli hanno sempre (o quasi) un'innata predisposizione alla giocabilità che si assesta sempre su livelli altissimo e offre sempre grande divertimento e soddisfazione.

Non c'è una storia che regge lo scorrere del gioco, saremo subito catapultati all'interno di una foresta nei panni di un paperottolo giallo che deve recuperare un uovo d'oro in ogni stage.

Un grosso pad virtuale a sinistra ci mostra le 4 possibili direzioni in cui può muoversi il papero, che però non è in grado di saltare e quindi dovremo agire sulla gravità del livello per superare i vari ostacoli e raggiungere il traguardo.

Quando si dovranno scalare i muri verticalmente, ci sarà messo a disposizione un piccolo globo luminoso che colpito ci porterà nell'asse verticale.

Molto semplice come concept ma tremendamente macchinoso negli stages avanzati, complice anche un level-design davvero ingegnoso e azzeccato.

Dopo i primi semplici livelli che funzionano a mò di tutorial le cose inizieranno a complicarsi e la voglia di completare il livello si farà davvero sentire.

Un titolo molto originale e intelligente, da provare.

 

Versione Universale

   

Joe Dever's Lone Wolf

Bulkypix

Costo iniziale : €4,49 per ogni capitolo.

Download:  QUI


La struttura di Joe's Dever Lone Wolf - Neve Rosso Sangue a molti ricorderà il classico libro game cartaceo. L'intento degli sviluppatori (italianissimi) di Forge Reply, è stato infatti quello di inserire all'interno delle dinamiche classiche del prodotto, una serie di elementi che richiamo il mondo dei QTE e soprattutto degli RPG.
La storia, divisa in quattro capitoli (si potrà acquistare anche in questo caso un season pass) e scritta interamente da Dever stesso, ci metterà nei panni del guerriero solitario, mandato in esplorazione a Rockstarn, dopo che un attacco da parte dell'esercito Giak ha tagliato le comunicazioni con il villaggio di minatori.

La narrazione avverrà, come anticipato, attraverso una serie di pagine che si comporranno man mano che proseguiremo la lettura. Queste, saranno intervallate da una serie di immagini animate che oltre a spezzare il ritmo della lettura, metteno in mostra la bravura dei disegnatori, con riproduzioni animate che richiamo i lavori in china. A questi momenti puramente estetici, si alterneranno altre situazioni in cui dovremo prendere delle decisioni, esattamente come avveniva nella versione cartacea. Queste, saranno influenzate principalmente dalle scelte che avremo fatto all'inizio del nostro cammino. Prima di addentrarci nell'avventura potremo “costruire” il nostro personaggio attraverso diverse scelte quali magie, tipo di arma impugnata e carattere. Questi tratti andranno ad influire sia nelle già citate scelte multiple con diversi tipi di opzioni con il quale intraprendere l'azione proposta, quanto nei combattimenti in stile RPG, grande novità rispetto alla versione cartacea.
Nelle fasi di combattimento la visuale passerà in tridimensionale e ci porterà direttamente sul campo di battaglia, con uno stile che ricorda i classici giochi di ruolo a turni. Una barra ci dirà quali tipi di mosse potremo effettuare (ogni azione, fisica o magica ha costi differenti) e una volta esaurita l'energia della barra, dovremo aspetterà che venga ricaricata prima di effettuare nuove azioni. Stesse dinamiche che avranno i Giak, anche se abbiamo notato che durante il loro turno d'azione, l'intelligenza artificiale non sempre riesce a tenere conto dell'evoluzione dello scontro, prendendo decisioni non proprio coerenti. Tuttavia, grazie ad un ritmo serrato degli scontri ed un discreto bilanciamento, l'amalgama che i differenti stili di gioco creano non viene messa a repentaglio.
Ad ogni uccisione, potremo saccheggiare il corpo del nemico, e questo ci permetterà di acquisire nuovi oggetti come pozioni della salute o del mana, per organizzare il nostro inventario.
Dove però il titolo eccelle è nel riuscire a portare all'interno di un dispositivo elettronico, tutto il fascino che un libro game acquistava pagina dopo pagina. Quell'importanza data alle scelte del giocatore che poteva significare morte o sopravvivenza. Ecco, in questo gli sviluppatori hanno colto perfettamente nel segno. Le varie casistiche che ci troveremo ad affrontare saranno delle più disparate, e in base alla creazione del personaggio scelto all'inizio - con le relative arti Ramas - potremo superare nei modi più disparati queste casualità: sia in combattimento che non.
Questo, fortunatamente, incide in maniera alquanto positiva sulla longevità del titolo. Se è vero che l'opera completa è divisa in tre macro capitoli, in poco più di tre ore porteremo a compimento il primo episodio. Forse un po poco.
Come detto però, la possibilità di affrontare le sfide in maniera differente, o la facoltà di cambiare le caratteristiche del nostro personaggio in fase di creazione e l'eventuale scelta del giocatore di lasciare sul percorso luoghi inesplorati, renderà (quasi) necessaria una seconda run, elemento che allunga di qualche ora la durata del titolo .
Sotto l'aspetto puramente tecnico, il gioco non mostra particolari problemi. Da una parte troviamo l'ottima riproduzione cartacea che come detto sfrutta intuizioni artistiche molto gradevoli, dall'altra invece troviamo una modellazione poligonale convincente sia per quanto riguarda i modelli dei personaggi che per lo scenario di gioco. Un unico appunto che ci sentiamo di muovere riguarda la poca diversificazione che hanno i nemici, con i Giak tutti troppo simili tra di loro.
Ottimo il comparto sonoro, con una serie di tracce decisamente pertinenti all'ansia della scelta e alle situazioni che appaiono sullo schermo.

 

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